“… noi guardiamo una fotografia, è vero, guardiamo un immagine, però nella nostra mente,
consciamente o inconsciamente, proiettiamo un mondo reale che questa immagine rappresenta.
Esiste sempre, quindi, una presenza della fotografia e un’assenza dell’uomo, della persona,
dell’oggetto, dell’evento in essa rappresentato. C’è un rapporto di singolare analogia con la realtà e,
nello stesso tempo, un evidente differenza della realtà.”  
Luigi Ghirri



        Assenza
L’assenza risulta particolarmente evidente nella fisionomia delle periferie, negli elementi che costituiscono
il territorio dando forma allo spazio e nel paesaggio come espressione del costruire dell’uomo.
Nonostante non via sia la presenza umana tra i soggetti rappresentati essa si percepisce  come fattore
determinante dei luoghi e dello spazio della vita sociale e del lavoro.  Il vuoto si riempie di un esistenza
che ci mette di fronte ad un incognita, che lascia la ferita dell’uomo aperta.
Suburbia si muove liberamente all’interno di un ambiente articolato con una sua struttura artificiosa,
dove secondo le parole di Ghirri “ … è possibile rappresentare una unificazione e una ricomposizione
del tutto, non per inseguire una pacificazione con il mondo, eventualmente per portare all’interno
di questa complessità un elemento di inquietudine …“.   (realizzato nel 2016/18).